giovedì 14 gennaio 2016

NOVITÀ: I nuovi Minimammut. Dal 21 gennaio in libreria.

Sono in arrivo il 21 gennaio i nuovi titoli della collana MiniMammut, edita dalla Newton Compton ad un modico prezzo di 3.90€.


#132
Titolo: Senza nome
Autore: Collins
Pagine: 640 pp

Trama
A Combe-Raven, la pacifica dimora della famiglia Vanstone, la vita scorre serena, fin quando l’uggiosa mattina del quattro di marzo del 1846 non arriva una misteriosa lettera con il timbro di New Orleans, le cui conseguenze saranno catastrofiche. Nel giro di pochi mesi, infatti, le sorelle Norah e Magdalen restano orfane di entrambi i genitori e, a causa delle crudeli leggi dell’Inghilterra vittoriana, finiscono sul lastrico, senza casa e senza più il becco di un quattrino. Norah, più mite e riservata, accetta il capovolgimento di fortuna con muta rassegnazione e sceglie la strada del duro lavoro, impiegandosi come governante, mentre Magdalen, bella, sanguigna e determinata, decide di combattere per cercare di riprendersi ciò che le appartiene. Riuscirà a vendicarsi dei soprusi subiti?
#133
Titolo: Il mercante di Venezia
Autore: Shakespeare
Pagine: 192 pp

Trama
Nasce con Il mercante di Venezia, tra le «tragicommedie» più note e rappresentate di Shakespeare, una delle prime grandi, plastiche figure del drammaturgo inglese, quella dell’ebreo Shylock, implacabile nell’esigere, come convenuto per contratto, la «libbra di carne» del mercante Antonio. Al di là di ogni sospetto di antisemitismo (estraneo alla tollerante multilateralità shakespeariana) Shylock diviene personaggio emblematico di una mutazione epocale che, mettendo in crisi i tradizionali valori “cavallereschi”, introduce la cultura dell’intraprendenza economica, dell’idolatria del denaro e dei guadagni, in una Venezia centro di traffici e di affari. A tutto ciò si contrappongono il mondo idillico di Belmonte e la fiabesca storia d’amore di Bassanio e Porzia che non riescono comunque a fugare il malinconico senso di una svolta ormai inderogabile.

#134
Titolo: Iliade
Autore: Omero
Pagine: 512 pp

Trama
La Grecia di Omero, nella traduzione di Vincenzo Monti, diventa un teatro di passioni forti, sentimenti intensi, avventure di eroi sottratti alla fissità del mito, protagonisti di una realtà sempre attuale. Risultato più alto dello “stile Impero” nella letteratura, l’Iliade del Monti si imprime nella memoria del lettore grazie al sapiente uso di una squisita strumentazione linguistica e a una ritmica che, verso dopo verso, trasporta in un mondo di imprese indimenticabili, episodi tragici, magnifici sortilegi. Nessun altro traduttore del poema ha saputo fondere, come il Monti, le istanze secolari della cultura classica con le esigenze della contemporaneità, arrivando a monopolizzare intorno a sé il dibattito culturale dei primi decenni del XIX secolo. Malgrado le accese polemiche (famosa quella animata da Ugo Foscolo), nessun’altra versione dell’Iliade è riuscita a lasciare un segno così importante nella memoria collettiva, proponendosi come un capolavoro di mediazione culturale.

#135
Titolo: La favola di Amore e Psiche
Autore: Apuleio
Pagine: 128 pp

Trama
È una favola autentica, dai toni delicati e dalle atmosfere magiche e incantate, che racchiude in sé tutti gli elementi cari alla tradizione fiabesca popolare. Un racconto conosciuto in tutto il mondo, di cui sono state date le più diverse interpretazioni, e che continua ad avere una straordinaria fortuna da quasi duemila anni.

#136
Titolo: La lettera scarlatta
Autore: Hawthorne
Pagine: 128 pp

Trama
La giovane Ester Prynne, condannata per adulterio nella puritana Boston, sarà costretta a portare per sempre sul seno una fiammeggiante, scarlatta, lettera «A» (A come adulterio? Come Arte? Come America?), da lei stessa ricamata. Ester non ha mai voluto rivelare il nome del suo “complice” che infine – lacerato tra ansia di schiettezza e orgoglio, e perseguitato dal marito della giovane – cederà, confessando la sua colpa. La lettera scarlatta, libro che rese celebre il nome di Nathaniel Hawthorne, è un mirabile esempio di fusione perfettamente riuscita tra sviluppo tematico-narrativo, delineazione dei personaggi e procedimenti linguistico-stilistici. Hawthorne fa di Ester un personaggio esemplare: mostrando, da un lato, una compartecipazione profonda, ma soffermandosi, dall’altro, in un pensoso e drammatico indugio di fronte alla sua “colpa”, pur condannando l’implacabilità puritana e la violenza moralistico-sociale di cui è vittima.

#137
Titolo: La psicoanalisi infantile
Autore: Freud
Pagine: 288 pp

Trama
Questo libro presenta gli scritti di Freud che hanno dato inizio a un modo nuovo di considerare il mondo psichico infantile, in un ambiente culturale, quello dell’Europa agli inizi del Novecento, in cui l’“innocenza” ingenua e asessuata del bambino era un dogma intoccabile. Alcuni di questi scritti sono ormai dei classici che hanno destato curiosità e interesse anche al di fuori della cerchia degli specialisti, come Il caso del piccolo Hans (1919) e Il caso dell’uomo dei lupi (1914). Seguono altri saggi, come L’istruzione sessuale dei fanciulli (1907) o Teorie sessuali infantili (1908), che consentono al lettore di formarsi una visione completa del pensiero psicoanalitico sui problemi dello sviluppo psichico infantile. Una lettura indispensabile per quanti, genitori, educatori, insegnanti, vogliono capire il complesso e ricchissimo mondo dei bambini.

#138
Titolo: Villette
Autore: C. Brontë
Pagine: 512 pp

Trama
Pubblicato nel 1853, Villette è l’ultimo romanzo compiuto di Charlotte Brontë, e da taluni è considerato il suo vero capolavoro. Un’opera percorsa da una forza straordinaria che si rispecchia nella determinazione della protagonista, la timida Lucy Snowe. Orfana e sola, Lucy ottiene un posto presso un collegio femminile nella città di Villette, dove spera di lasciarsi finalmente alle spalle le difficoltà del passato e iniziare una nuova vita. Ricco di elementi autobiografici, il romanzo ci regala il ritratto di un’eroina estremamente moderna, sensibile e combattiva, animata da una passione travolgente che la rende viva, reale. L’espediente del doppio, la lucidità d’introspezione, le molteplici sfaccettature dei personaggi, il loro modo di evolversi e definirsi gradualmente e con estrema precisione man mano che la vicenda si snoda, rendono Villette un piccolo gioiello della letteratura ottocentesca. «Villette!Villette!», scrisse George Eliot, «è un romanzo ancora più incredibile di Jane Eyre. C’è qualcosa di sovrannaturale nella sua forza».

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