#86
Titolo: La metamorfosi e tutti i racconti
Autore: Kafka
Pagine: 448 pp
Trama
Questi racconti, al loro apparire, ebbero subito l’effetto di «un colpo d’ascia in un mare di ghiaccio». Dopo di essi, la letteratura non fu più la stessa. Con l’essenzialità stilistica di un nuovo classico, Kafka, in queste pagine, mette in scena un conflitto mortale: quello tra vita e scrittura. Non rifugio o medicamento per le ferite dell’esistenza quotidiana, non strategia di appropriazione di sé e della propria identità, la letteratura si fa discesa agli inferi dell’umano. Come cognizione del negativo, la scrittura si trasforma per Kafka in un «assalto al confine estremo»: un confine contro il quale si infrange. Nel sereno distacco anche dal proprio senso di alienazione è la grandezza dell’arte kafkiana. Il lamento qui si fa perfetto e acquista una enigmatica bellezza.
#87
Titolo: Il mondo come volontà e rappresentazione
Autore: Schopenhauer
Pagine: 576 pp
Trama
La comprensione metafisica del mondo è possibile, secondo Schopenhauer, non attraverso l’esperienza sensibile, giacché il fenomeno è pura apparenza o “rappresentazione”, ma attraverso la “volontà”, che consente di conoscere il noumeno. Al fondo delle teorie di Schopenhauer risiede una vena di pessimismo, poiché l’uomo incessantemente tende alla conoscenza infinita, e subisce incessantemente la frustrazione di questo desiderio. La vita è solo una faticosa battaglia per l’esistenza, costellata di dolore e noia. L’arte – e in particolare la musica – è il solo antidoto che consenta all’uomo di contemplare l’universale, seppure in maniera effimera.
Titolo: Il mondo come volontà e rappresentazione
Autore: Schopenhauer
Pagine: 576 pp
Trama
La comprensione metafisica del mondo è possibile, secondo Schopenhauer, non attraverso l’esperienza sensibile, giacché il fenomeno è pura apparenza o “rappresentazione”, ma attraverso la “volontà”, che consente di conoscere il noumeno. Al fondo delle teorie di Schopenhauer risiede una vena di pessimismo, poiché l’uomo incessantemente tende alla conoscenza infinita, e subisce incessantemente la frustrazione di questo desiderio. La vita è solo una faticosa battaglia per l’esistenza, costellata di dolore e noia. L’arte – e in particolare la musica – è il solo antidoto che consenta all’uomo di contemplare l’universale, seppure in maniera effimera.
#88
Titolo: L'idiota
Autore: Dostoevskij
Pagine: 512 pp
Trama
In un’umida giornata novembrina arriva a Pietroburgo il principe Lev Nikolaevicˇ Myškin. È venuto a proclamare la sua verità da “idiota”, che sovverte le tradizionali contrapposizioni tra Bene e Male, tra Amore e Odio e afferma una sua nuova Legge: quella della compassione e dell’accettazione del prossimo. Ma a questa verità tutti si ribellano; a respingerla è soprattutto Nastas’ja Filippovna, donna bellissima e perduta che non si sottrae al suo tragico destino, quello di finir vittima del passionale Rogožin. Opera in cui massimamente si trasfondono la visione dostoevskiana del mondo e un profondo sentimento religioso (tanto che nel principe Myškin è stata adombrata la figura di Cristo),L’idiota resta tuttora una lettura irrinunciabile.
Titolo: L'idiota
Autore: Dostoevskij
Pagine: 512 pp
Trama
In un’umida giornata novembrina arriva a Pietroburgo il principe Lev Nikolaevicˇ Myškin. È venuto a proclamare la sua verità da “idiota”, che sovverte le tradizionali contrapposizioni tra Bene e Male, tra Amore e Odio e afferma una sua nuova Legge: quella della compassione e dell’accettazione del prossimo. Ma a questa verità tutti si ribellano; a respingerla è soprattutto Nastas’ja Filippovna, donna bellissima e perduta che non si sottrae al suo tragico destino, quello di finir vittima del passionale Rogožin. Opera in cui massimamente si trasfondono la visione dostoevskiana del mondo e un profondo sentimento religioso (tanto che nel principe Myškin è stata adombrata la figura di Cristo),L’idiota resta tuttora una lettura irrinunciabile.
#89
Titolo: Sulla cocaina
Autore: Freud
Pagine: 384 pp
Trama
Nel 1884, qualche tempo dopo l’introduzione della cocaina negli Stati Uniti e in Europa, Sigmund Freud si interessò alle sue proprietà e ai suoi effetti somministrandola ai propri pazienti e facendone uso personalmente. Dopo un clamoroso insuccesso terapeutico, seguito da aspre polemiche, Freud interruppe le ricerche, ma dall’Interpretazione dei sogni sappiamo che la usava ancora nel 1895. Questo libro, che presenta al lettore gli scritti di Freud sulle esperienze con tale sostanza, è arricchito da articoli e saggi di altri ricercatori, tra cui quello del primo produttore di cocaina.
Titolo: Sulla cocaina
Autore: Freud
Pagine: 384 pp
Trama
Nel 1884, qualche tempo dopo l’introduzione della cocaina negli Stati Uniti e in Europa, Sigmund Freud si interessò alle sue proprietà e ai suoi effetti somministrandola ai propri pazienti e facendone uso personalmente. Dopo un clamoroso insuccesso terapeutico, seguito da aspre polemiche, Freud interruppe le ricerche, ma dall’Interpretazione dei sogni sappiamo che la usava ancora nel 1895. Questo libro, che presenta al lettore gli scritti di Freud sulle esperienze con tale sostanza, è arricchito da articoli e saggi di altri ricercatori, tra cui quello del primo produttore di cocaina.
#90
Titolo: L'io e l'Es. Inibizione, sintomo e angoscia
Autore: Freud
Pagine: 192 pp
Trama
Con L’Io e l’Es Freud apre un nuovo capitolo dell’antropologia umana, sostituendo alla precedente teoria delle pulsioni, basata sull’opposizione tra legge sessuale della riproduzione delle specie e autoconservazione dell’individuo singolo, il dualismo tra Eros e Thanatos – ossia tra pulsioni volte a costruire e a proteggere i legami e pulsioni volte, invece, alla loro distruzione. Freud esplicita in questo lavoro che ciascuno di noi è mosso nel suo agire da una strutturale e complessa ambivalenza di movenze e desideri; non vi è quindi una distinzione netta tra il bene e il male, tra puro amore e generosità da un lato e aggressività e invidia dall’altro. Con Inibizione, sintomo e angoscia Freud ci ha lasciato un tormentato e stratificato esempio del concreto modo di procedere della sua ricerca, che costantemente mette in discussione se stessa.
Titolo: L'io e l'Es. Inibizione, sintomo e angoscia
Autore: Freud
Pagine: 192 pp
Trama
Con L’Io e l’Es Freud apre un nuovo capitolo dell’antropologia umana, sostituendo alla precedente teoria delle pulsioni, basata sull’opposizione tra legge sessuale della riproduzione delle specie e autoconservazione dell’individuo singolo, il dualismo tra Eros e Thanatos – ossia tra pulsioni volte a costruire e a proteggere i legami e pulsioni volte, invece, alla loro distruzione. Freud esplicita in questo lavoro che ciascuno di noi è mosso nel suo agire da una strutturale e complessa ambivalenza di movenze e desideri; non vi è quindi una distinzione netta tra il bene e il male, tra puro amore e generosità da un lato e aggressività e invidia dall’altro. Con Inibizione, sintomo e angoscia Freud ci ha lasciato un tormentato e stratificato esempio del concreto modo di procedere della sua ricerca, che costantemente mette in discussione se stessa.
#91
Titolo: Nicholas Nickleby
Autore: Dickens
Pagine: 768 pp
Trama
Nicholas Nickleby, un giovane gentiluomo di “belle speranze”, ridotto in miseria insieme con la madre e la sorella dalla improvvisa morte del padre, si getta ingenuamente nelle spire di tremendi individui, uno dei quali è il suo stesso zio, vera anima nera di tutta la vicenda. Da quando Nicholas intraprende il viaggio che lo porterà da Londra allo Yorkshire, nella lurida “scuola” di Master Squeers per ragazzi abbandonati, alla ricerca di un lavoro e di se stesso, anche i lettori, trascinati dalla ineffabile potenza narrativa di Charles Dickens, viaggiano con lui attraverso le più spietate desolazioni della cattiveria umana e l’infinito calore di una presenza amica pronta a rischiare in prima persona per dare aiuto e conforto. Nicholas Nickleby è lo splendido romanzo dove si svolge anche la rivolta di un gigante della letteratura contro la crudeltà più ripugnante: quella verso i deboli, gli indifesi, i bambini.
Titolo: Nicholas Nickleby
Autore: Dickens
Pagine: 768 pp
Trama
Nicholas Nickleby, un giovane gentiluomo di “belle speranze”, ridotto in miseria insieme con la madre e la sorella dalla improvvisa morte del padre, si getta ingenuamente nelle spire di tremendi individui, uno dei quali è il suo stesso zio, vera anima nera di tutta la vicenda. Da quando Nicholas intraprende il viaggio che lo porterà da Londra allo Yorkshire, nella lurida “scuola” di Master Squeers per ragazzi abbandonati, alla ricerca di un lavoro e di se stesso, anche i lettori, trascinati dalla ineffabile potenza narrativa di Charles Dickens, viaggiano con lui attraverso le più spietate desolazioni della cattiveria umana e l’infinito calore di una presenza amica pronta a rischiare in prima persona per dare aiuto e conforto. Nicholas Nickleby è lo splendido romanzo dove si svolge anche la rivolta di un gigante della letteratura contro la crudeltà più ripugnante: quella verso i deboli, gli indifesi, i bambini.
#92
Titolo: Nanà
Autore: Zola
Pagine: 416 pp
Trama
Libro “scandaloso” contro il quale si scagliò quella società del Secondo Impero avviata alla guerra che Zola ritrae impietosamente, il romanzo inizia con l’evocazione del fantasma di Bismarck e si chiude col triplice grido «A Berlino!» che sale dal boulevard sotto il Grand Hotel dove è morta Nanà, orrendamente sfigurata dal vaiolo. Pubblicato a puntate sul settimanale «Le Voltaire» tra il 1879 e il 1880, e poi edito subito in volume, Nanà rimane forse il romanzo più noto di Zola: la “biografia” di un personaggio che subito rappresentò, per innumerevoli lettori, il mito del sesso inestricabilmente legato alla distruzione e alla morte. Il libro dimostra la capacità di Zola di eccellere nella creazione di gruppi umani e sociali, con uno sguardo acutissimo e moderno.
Titolo: Nanà
Autore: Zola
Pagine: 416 pp
Trama
Libro “scandaloso” contro il quale si scagliò quella società del Secondo Impero avviata alla guerra che Zola ritrae impietosamente, il romanzo inizia con l’evocazione del fantasma di Bismarck e si chiude col triplice grido «A Berlino!» che sale dal boulevard sotto il Grand Hotel dove è morta Nanà, orrendamente sfigurata dal vaiolo. Pubblicato a puntate sul settimanale «Le Voltaire» tra il 1879 e il 1880, e poi edito subito in volume, Nanà rimane forse il romanzo più noto di Zola: la “biografia” di un personaggio che subito rappresentò, per innumerevoli lettori, il mito del sesso inestricabilmente legato alla distruzione e alla morte. Il libro dimostra la capacità di Zola di eccellere nella creazione di gruppi umani e sociali, con uno sguardo acutissimo e moderno.
#93
Titolo: Il fantasma dell'Opera
Autore: Leroux
Pagine: 288 pp
Trama
Sono molte, a tutt’oggi, le riduzioni cinematografiche – la più bella e la più fedele quella del 1925 con Lon Chaney, la più recente quella diretta da Joel Schumacher, trasposizione del musical di Andrew Lloyd Webber – che hanno consacrato la popolarità di questa originalissima opera scritta da Leroux nel 1911. La storia dell’amore di Erik – costretto a nascondere le sue orrende fattezze dietro una maschera – per Christine, la giovane soprano tanto graziosa quanto inesperta, si svolge tutta nell’ambiente del teatro dell’Opera, che diviene alter ego del Fantasma, luogo che crea l’azione. Una macchina narrativa sapientissima consente a Leroux di tenere in perfetto equilibrio commedia, avventura, poliziesco e grandguignol; così che alla fine della lettura ci accorgiamo di essere stati catturati da una storia tanto carica di suggestioni quanto lineare ed emblematica.
Titolo: Il fantasma dell'Opera
Autore: Leroux
Pagine: 288 pp
Trama
Sono molte, a tutt’oggi, le riduzioni cinematografiche – la più bella e la più fedele quella del 1925 con Lon Chaney, la più recente quella diretta da Joel Schumacher, trasposizione del musical di Andrew Lloyd Webber – che hanno consacrato la popolarità di questa originalissima opera scritta da Leroux nel 1911. La storia dell’amore di Erik – costretto a nascondere le sue orrende fattezze dietro una maschera – per Christine, la giovane soprano tanto graziosa quanto inesperta, si svolge tutta nell’ambiente del teatro dell’Opera, che diviene alter ego del Fantasma, luogo che crea l’azione. Una macchina narrativa sapientissima consente a Leroux di tenere in perfetto equilibrio commedia, avventura, poliziesco e grandguignol; così che alla fine della lettura ci accorgiamo di essere stati catturati da una storia tanto carica di suggestioni quanto lineare ed emblematica.
#94
Titolo: Tutti i racconti
Autore: Mansfield
Pagine: 544 pp
Trama
È qui raccolta l’intera produzione narrativa della scrittrice neozelandese. Con la sua capacità di ritrarre il mondo femminile con rara sensibilità e delicatezza, Katherine Mansfield proietta e trasforma l’eredità del naturalismo francese – raccolta da Henry James e dall’amato Cechov – in direzione tutta novecentesca, sottilmente legata al clima modernista della più avanzata letteratura londinese ed europea degli anni Dieci e Venti del Novecento (da Proust alla Woolf, a Joyce e a Lawrence). Con raffinato humour e con una accesa visività dai risvolti simbolici, sperimentò strumenti psicologico-formali innovativi, divenendo una delle voci narrative più nuove e vigorose del suo tempo. Esordì nel 1911 con il volume Una pensione tedesca, cui seguirono Beatitudine (1922) e, postumi, Il nido delle colombe (1923) e Qualcosa di infantile ma di molto naturale (1924).
Titolo: Tutti i racconti
Autore: Mansfield
Pagine: 544 pp
Trama
È qui raccolta l’intera produzione narrativa della scrittrice neozelandese. Con la sua capacità di ritrarre il mondo femminile con rara sensibilità e delicatezza, Katherine Mansfield proietta e trasforma l’eredità del naturalismo francese – raccolta da Henry James e dall’amato Cechov – in direzione tutta novecentesca, sottilmente legata al clima modernista della più avanzata letteratura londinese ed europea degli anni Dieci e Venti del Novecento (da Proust alla Woolf, a Joyce e a Lawrence). Con raffinato humour e con una accesa visività dai risvolti simbolici, sperimentò strumenti psicologico-formali innovativi, divenendo una delle voci narrative più nuove e vigorose del suo tempo. Esordì nel 1911 con il volume Una pensione tedesca, cui seguirono Beatitudine (1922) e, postumi, Il nido delle colombe (1923) e Qualcosa di infantile ma di molto naturale (1924).
#95
Titolo: Repubblica
Autore: Platone
Pagine: 544 pp
Trama
Il mito della caverna, l’uomo che si libera dalle catene del conformismo, oppure la metafora dell’auriga, del cavallo nero e del cavallo bianco, utilizzata per spiegare la tripartizione dell’anima; o ancora l’importanza del filosofo in una società perfetta o le prime riflessioni sull’eguaglianza tra gli uomini e sul comunismo? Repubblica è l’opera di Platone che più ha influenzato la politologia e il pensiero moderno, che più ha infiammato studiosi e statisti di ogni epoca. Una sorta di summa nella quale il filosofo, deluso dalla politica ateniese del tempo, si rifugia in un’analisi sullo Stato ideale e sui valori che muovono la società, sulle gerarchie che dovrebbero guidarla e sul rapporto tra le esigenze del singolo e il bene comune. Repubblica resta un’opera indispensabile per chiunque voglia conoscere le radici dei concetti di democrazia, oligarchia e tirannia e la genesi dello Stato come forma collettiva di organizzazione.
Titolo: Repubblica
Autore: Platone
Pagine: 544 pp
Trama
Il mito della caverna, l’uomo che si libera dalle catene del conformismo, oppure la metafora dell’auriga, del cavallo nero e del cavallo bianco, utilizzata per spiegare la tripartizione dell’anima; o ancora l’importanza del filosofo in una società perfetta o le prime riflessioni sull’eguaglianza tra gli uomini e sul comunismo? Repubblica è l’opera di Platone che più ha influenzato la politologia e il pensiero moderno, che più ha infiammato studiosi e statisti di ogni epoca. Una sorta di summa nella quale il filosofo, deluso dalla politica ateniese del tempo, si rifugia in un’analisi sullo Stato ideale e sui valori che muovono la società, sulle gerarchie che dovrebbero guidarla e sul rapporto tra le esigenze del singolo e il bene comune. Repubblica resta un’opera indispensabile per chiunque voglia conoscere le radici dei concetti di democrazia, oligarchia e tirannia e la genesi dello Stato come forma collettiva di organizzazione.
#96
Titolo: Capitani coraggiosi
Autore: Kipling
Pagine: 192 pp
Trama
I capitani coraggiosi sono i marinai dei pescherecci impegnati nelle stagioni di pesca tra i ghiacci dell’Islanda e i banchi di Terranova, nel tempestoso Atlantico del nord. È gente abituata a una vita aspra e a una fatica durissima. Un ragazzo miliardario e viziato, Harvey, caduto in mare da un transatlantico, viene miracolosamente raccolto da uno di questi pescherecci, la We’re Here. A bordo non credono ai racconti della sua vita ricca e agiata, e così Harvey condividerà per una stagione l’esistenza difficile e rude dei pescatori, tra i quali trova, ascoltatore attento e partecipe, Dan, figlio del comandante e suo coetaneo. Le settimane in mare, tra avventure, sfide e pericoli, forgiano un’amicizia profonda tra i due ragazzi e trasformano Harvey.
Titolo: Capitani coraggiosi
Autore: Kipling
Pagine: 192 pp
Trama
I capitani coraggiosi sono i marinai dei pescherecci impegnati nelle stagioni di pesca tra i ghiacci dell’Islanda e i banchi di Terranova, nel tempestoso Atlantico del nord. È gente abituata a una vita aspra e a una fatica durissima. Un ragazzo miliardario e viziato, Harvey, caduto in mare da un transatlantico, viene miracolosamente raccolto da uno di questi pescherecci, la We’re Here. A bordo non credono ai racconti della sua vita ricca e agiata, e così Harvey condividerà per una stagione l’esistenza difficile e rude dei pescatori, tra i quali trova, ascoltatore attento e partecipe, Dan, figlio del comandante e suo coetaneo. Le settimane in mare, tra avventure, sfide e pericoli, forgiano un’amicizia profonda tra i due ragazzi e trasformano Harvey.
#97
Titolo: I racconti del Necronomicon
Autore: Kipling
Pagine: 256 pp
Trama
In questo volume sono raccolti e presentati quei racconti che citano o parlano in qualche modo del “Libro Maledetto”, quel Necronomicon che, sicuramente opera di fantasia di Lovecraft, come lui stesso ebbe ad affermare, a tutt’oggi conta una numerosa schiera di appassionati che sono convinti esista davvero. È in ogni caso fuor di dubbio che queste storie inquietanti costituiscono un momento fondamentale nell’insieme del corpus narrativo del Solitario di Providence, e in particolar modo per quanto attiene al suo famosissimo Ciclo dei Miti di Cthulhu, che viene unanimemente riconosciuto come la parte più pregnante e significativa della sua produzione.
Titolo: I racconti del Necronomicon
Autore: Kipling
Pagine: 256 pp
Trama
In questo volume sono raccolti e presentati quei racconti che citano o parlano in qualche modo del “Libro Maledetto”, quel Necronomicon che, sicuramente opera di fantasia di Lovecraft, come lui stesso ebbe ad affermare, a tutt’oggi conta una numerosa schiera di appassionati che sono convinti esista davvero. È in ogni caso fuor di dubbio che queste storie inquietanti costituiscono un momento fondamentale nell’insieme del corpus narrativo del Solitario di Providence, e in particolar modo per quanto attiene al suo famosissimo Ciclo dei Miti di Cthulhu, che viene unanimemente riconosciuto come la parte più pregnante e significativa della sua produzione.
#98
Titolo: La guerra gallica
Autore: Giulio Cesare
Pagine: 384 pp
Trama
Pochi personaggi storici sono stati così decisivi e ricchi di fascino come Giulio Cesare. E pochissimi così sapientemente scrittori. Scriveva Gaston Boissier di lui: «Quelli stessi che lo detestano di più e non possono perdonargli la rivoluzione politica da lui fatta, quando ne leggono gli scritti si sentono presi per lui da una compiacenza segreta». È innegabile, del resto, che l’equilibrio, l’eleganza e lo straordinario acume storico facciano del De bello gallico e del De bello civili (l’altra famosa opera di Cesare) due gioielli della letteratura latina. La guerra gallica racconta, in terza persona, con sobrietà e misura, le vicende vissute da Cesare, allora governatore delle Gallie, tra il 58 e il 50 a.C. Questa attenta traduzione aiuta il lettore a ricercare le fonti dirette della storia, più preziose di ogni storiografia.
Titolo: La guerra gallica
Autore: Giulio Cesare
Pagine: 384 pp
Trama
Pochi personaggi storici sono stati così decisivi e ricchi di fascino come Giulio Cesare. E pochissimi così sapientemente scrittori. Scriveva Gaston Boissier di lui: «Quelli stessi che lo detestano di più e non possono perdonargli la rivoluzione politica da lui fatta, quando ne leggono gli scritti si sentono presi per lui da una compiacenza segreta». È innegabile, del resto, che l’equilibrio, l’eleganza e lo straordinario acume storico facciano del De bello gallico e del De bello civili (l’altra famosa opera di Cesare) due gioielli della letteratura latina. La guerra gallica racconta, in terza persona, con sobrietà e misura, le vicende vissute da Cesare, allora governatore delle Gallie, tra il 58 e il 50 a.C. Questa attenta traduzione aiuta il lettore a ricercare le fonti dirette della storia, più preziose di ogni storiografia.
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