venerdì 25 luglio 2014

NOVITÀ: Continua l'appuntamento con la collana Live Deluxe della Newton Compton. Dal 4 settembre altri dodici titoli nelle librerie!

La nuova collana della Newton Compton, che propone alcuni dei più famosi classici italiani e stranieri, si arricchisce di nuovi titoli sempre ad un piccolo prezzo di 1.90€.

Jack London. Il richiamo della foresta

L’epica della natura selvaggia trova un’altissima espressione in questo breve e densissimo romanzo, in scene di indimenticabile potenza. La descrizione del mondo degli uomini attraverso lo sguardo del cane si fonde con un’esaltante e tesa rappresentazione della ricerca di amore e libertà. Considerato il capolavoro di Jack London, Il richiamo della foresta è una delle opere letterarie più lette e conosciute al mondo. London lo scrisse di getto alla fine del 1902 e riuscì a farlo pubblicare l’anno successivo sul «Saturday Evening Post».







Lucio Apuleio. La favola di Amore e Psiche

Tradotta in tutte le lingue, raffigurata dai più celebri pittori, musicata dai compositori e cantata dai poeti, la storia di Amore e Psiche è il racconto più noto e più bello contenuto nelle Metamorfosi di Apuleio.
È una favola autentica, dai toni delicati e dalle atmosfere magiche e incantate, che racchiude in sé tutti gli elementi cari alla tradizione fiabesca popolare. Un racconto conosciuto in tutto il mondo, di cui sono state date le più diverse interpretazioni, e che continua ad avere una straordinaria fortuna da quasi duemila anni.







Lucio Anneo Seneca. L'arte di oziare

Come la contemplazione non è assenza di attività, così la serenità non è mancanza di passioni, ma l’equilibrio armonico tra di esse.
L’otium era, per i Romani, il riposo dalle pratiche consuete e come tale includeva anche la vita contemplativa. Giustificando il suo ritiro dalla politica, Seneca sostiene nel De otio che la contemplazione è pur essa un’azione. Noi aggiungeremmo che è l’azione per eccellenza, perché contempla tutte le azioni, nel duplice senso di “osservare” e “contenere”. Nel De tranquillitate animi, poi, vedremo che la serenità non esclude la partecipazione alla vita attiva e anzi in certi casi (stati di ansia, malinconia, noia) si può conseguire proprio nell’impegno sociale.





Arthur Schopenhauer. L'arte di ottenere rispetto

L’onore (la rispettabilità) è l’opinione che gli altri hanno di noi. Da questa premessa muove Schopenhauer, passando in rassegna i generi e sottogeneri di onore presenti nel consorzio umano: privato, pubblico, sessuale, nazionale, dell’umanità, cavalleresco.
Quest’ultimo è definito come l’onore secondo la follia, sottratto cioè al dominio della ragione e soggetto, invece, alla legge della superiorità fisica, che rivela l’aspetto più basso e volgare della natura umana, la sua animalità. Ebbene, le offese all’onore nulla potranno contro l’uomo colto, che mostri di possedere nell’animo l’aristocrazia dei sentimenti. Dalle offese, anzi, il suo onore trarrà incremento. Ricco di puntuali citazioni (greche, latine, di Shakespeare, di Voltaire e molti altri), questo è un saggio scaturito dal vivo dell’esperienza reale, sottoposta al vaglio di un’osservazione acuta, guidata dal tenace ed appassionato amore per la verità che contraddistingue tutto il pensiero di Schopenhauer.

Joseph Conrad. La linea d'ombra

«È sicuramente una gran cosa aver guidato un pugno di uomini degni di eterna stima».
Scritto in prima persona nello stile di una confessione, La linea d’ombra è uno dei romanzi più meditativi e nostalgici di Conrad. Intriso di una forte tensione autobiografica, il romanzo è ispirato a situazioni ed episodi da lui realmente vissuti durante i lunghi soggiorni in Oriente: il lento, snervante indugio nelle locande dei porti, in attesa di un imbarco, o il sogno di vedersi affidato per la prima volta un veliero. Reali e vivissimi sono gli ambienti in cui la vita di mare genera le sue leggende (alimentando pettegolezzo, mito, sogno) e in cui il mare orientale di Conrad, raccontato dai suoi cantastorie, si fa davvero protagonista.




Sigmund Freud. Psicologia della vita amorosa

Come sarebbe la vita umana se si potesse dare libera espressione agli istinti amorosi?
Non è dato saperlo, perché la società e la civiltà impongono di volta in volta rigide limitazioni, ingabbiamenti, negazioni. Ricollegandosi alla rivoluzionaria teoria sulla libido infantile formulata nei Tre saggi sulla sessualità, Freud affronta qui i più delicati temi di natura sessuale e affettiva. L’analisi del comportamento amoroso dei nevrotici consente a Freud il passaggio all’indagine della sessualità “normale” e delle sue fasi evolutive. Le inibizioni nello sviluppo di queste fasi costituiscono il fondamento della malattia, mentre la coesistenza degli influssi di fissazioni e di successive frustrazioni legate al reale possono generare atteggiamenti non precisamente “normali” o autentiche patologie.



Kahlil Gibran. L'arte di conoscere se stessi. Massime spirituali

«Se desideri vedere le valli, sali sulla cima della montagna; se vuoi vedere la cima della montagna, sollevati fin sopra la nuvola; ma se cerchi di capire la nuvola, chiudi gli occhi e pensa.»
Massime spirituali non è solo un’ampia raccolta di aforismi, ma include anche, in una affascinante ibridazione, alcuni brevi scritti di argomento filosofico, etico e politico. Nelle folgoranti riflessioni dell’autore sulla vita, la morte, la religione, espresse con densità e immediatezza, si riconosce la medesima ispirazione del capolavoro di Gibran,Il Profeta. Un ponte ideale tra la cultura occidentale e la spiritualità orientale, volto al superamento di tutte le differenze concettuali, ideologiche e storiche: è qui la chiave di lettura di tutta l’opera di Gibran.




Sören Aabye Kierkegaard. Diario del seduttore

Il riscatto della sensualità è il primo gradino di un itinerario verso Dio.
Questa concezione, diffusa già presso gli antichi, trova in Kierkegaard un’analisi fenomenologica e psicologica di sapore moderno. Nel Diario del seduttore, parte importante della più vasta opera Aut-aut, è contenuta la filosofia dell’estetico cui l’autore dedicò il primo momento della sua riflessione. Nel rapporto intenso e tormentato del giovane Kierkegaard con la ricerca del piacere interviene ben presto il demone della coscienza e dell’interrogazione a trasferire la comprensione della seduzione sul piano intellettuale e ad aprire la strada verso l’esistenza religiosa.






Luigi Pirandello. Sei personaggi in cerca d'autore

Questo è forse il più famoso dei capolavori teatrali di Pirandello, il primo e più celebre della “Trilogia del teatro nel teatro”.
In esso trovano magistrale composizione alcuni temi cari all’autore siciliano: il tragico contrasto tra l’identità e l’apparenza imposta dal ruolo sociale e il fragile confine fra realtà e rappresentazione. Il tutto è magistralmente giocato in un “dietro le quinte” rovesciato, in cui i personaggi (il Padre, la Madre, la Figliastra, il Figlio, il Giovinetto e la Bambina) rivendicano contro l’autore, qui il Capocomico, la verità del proprio dramma, consegnata nella forma della rappresentazione all’immutabilità degli eventi di cui sono protagonisti.






Charles Baudelaire. I paradisi artificiali

«Sappiano dunque la gente di mondo e gli ignoranti, curiosi di conoscere gioie eccezionali, sappiano che non troveranno nell’hashish nulla di miracoloso, assolutamente nulla che non sia la loro natura portata all’eccesso… L’hashish sarà, per le impressioni e i pensieri familiari dell’uomo, uno specchio ingranditore, ma pur sempre uno specchio».
Quando condanna l’abuso di hashish e oppio, Baudelaire non ha mai intenti moralistici, ma essenzialmente estetici. Quello che a lui interessa è il potenziamento della creatività attraverso l’ebrezza artificiale; quello che lui odia e teme è il risveglio, è la desolazione, è l’inferno della degradazione. Questi due saggi (Il poema dell’hashish eUn mangiatore d’oppio), pubblicati nel 1860, prendono largamente spunto dal consumo di sostanze stupefacenti, che ebbe un peso centrale nell’esperienza poetica ed esistenziale di Baudelaire.



Nikolaj Vasil’evič Gogol'. Il cappotto e Il naso

Gioielli del realismo grottesco di Gogol’, questi racconti sono tra i più significativi esiti della sua fantasia figurativa smisurata e della sua visione surrealista del mondo.
Nel gelo di Pietroburgo, una città livida e ostile, è ambientato Il cappotto: è la triste vicenda di un impiegato mite e remissivo, deriso dai colleghi, eternamente sottomesso, che viene derubato del cappotto, comperato dopo spaventosi sacrifici. L’indifferenza e l’egoismo degli altri lo finiranno, ma imprevedibile sarà la vendetta studiata dall’autore. Ne Il naso, spesso ritenuto un puro divertissement, l’incredibile avventura dell’assessore collegiale Kovalëv, che si sveglia un bel mattino senza naso, offre all’autore l’opportunità di muoversi liberamente tra le infinite possibilità dell’immaginazione comica. Chiude il volume il racconto Il calesse, che prende l’avvio da una festa nella piccola cittadina di B.

Virginia Woolf. La signora Dalloway in Bond Street

Primo abbozzo del romanzo La signora Dalloway, La signora Dalloway in Bond Street uscì in rivista nel 1923.
La trama è estremamente esile: Clarissa Dalloway esce di casa e va a comprare dei guanti. Ma ogni cosa è dilatata nel flusso di coscienza e gli eventi minimi di questa passeggiata (l’incontro con un conoscente, le chiacchiere con la commessa e quelle delle clienti del negozio, l’acquisto) danno l’avvio a riflessioni e distrazioni, pensieri sulle incombenze future, improvvise deviazioni del ragionamento, mirabilmente rappresentati per dipingere alla perfezione la personalità della protagonista. Così anche negli altri racconti qui presenti (scritti tra il 1922 e il 1925) a dettare il ritmo non è l’evento esteriore, ma il riflesso interiore e la vibrazione che esso produce.

Nessun commento:

Posta un commento